domenica 20 novembre 2011

Il confessionale


Ci sono persone che ispirano simpatia. Altre ispirano antipatia e tanti schiaffi (e ce ne sono a palate!).
Io, a quanto pare, ispiro sicurezza.
Nelle occasioni più disparate, e soprattutto a contatto con estranei, io divento il CONFESSIONALE.
In questi anni di storie ne ho sentite tantissime, dalle persone più impensate.
Tipo che un ragazzo, conosciuto da poche ore, mi raccontò cose della sua vita che, per sua stessa ammissione, nemmeno i suoi amici più stretti sapevano.
Come continuò il rapporto con lui è un'altra storia: una TRAGEDIA (come al solito, e mi stupisco ancora?).

O in università, mi tocca consolare persone mai viste che hanno solo bisogno di due parole di conforto.
Oh, io vi avviso, la prossima volta che un'altra matricola o giù di lì viene a lamentarsi della facoltà il mio consiglio sarà: "SCAPPA più in fretta che puoi, non rimanere qui!"

Per non parlare del parchetto. Ormai conosco tutte le disavventure delle mamme del vicinato. E no, non si tratta di solidarietà tra mamme. Io al parchetto ci porto mia nipote e nel 99% dei casi se c'è l'altalena libera un giro me lo faccio.

Fronte S.: sono reduce da una due ore insieme a lei. Voglio morire. Ha parlato sempre della disposizione dei mobili.

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